Morale della favola: L'improvvisa generosità di qualcuno può incantare lo stolto, mentre si rivela una inutile trappola per chi ha esperienza.
Fedro, il cui nome completo è Gaio Giulio Fedro, fu un grande letterato dell'era romana. Egli nacque una dozzina di anni prima di Cristo e morì circa dieci lustri dopo. Con le sue fiabe era solito intrattenere i suoi discepoli. Da molti studiosi è stato considerato come uno dei massimi favolisti di tutti i tempi.
Fedro fu autore di moltissime favole contenenti messaggi a carattere pedagogico di alto valore morale, tra cui la seguente dal titolo: "Il cane fedele al suo padrone".
Durante la notte un ladro voleva entrare in una casa abitata da persone molto facoltose per rubare i loro vasellami e le suppellettili in oro ed argento di gran valore. Mentre stava scavalcando il muro di cinta dell'abitazione, il malandrino gettò un saporito boccone al cane che stava di guardia con l'intento di farselo "complice". Ma il fedele amico dell'uomo abbaiò forte al ladro e gli disse: "Ti ho capito sai. Tu vuoi chiudermi la bocca in modo che non svegli il mio padrone. Invece io starò bene in guardia affinché tu non ne abbia a trarne un indebito profitto".
Fedro fu autore di moltissime favole contenenti messaggi a carattere pedagogico di alto valore morale, tra cui la seguente dal titolo: "Il cane fedele al suo padrone".
Durante la notte un ladro voleva entrare in una casa abitata da persone molto facoltose per rubare i loro vasellami e le suppellettili in oro ed argento di gran valore. Mentre stava scavalcando il muro di cinta dell'abitazione, il malandrino gettò un saporito boccone al cane che stava di guardia con l'intento di farselo "complice". Ma il fedele amico dell'uomo abbaiò forte al ladro e gli disse: "Ti ho capito sai. Tu vuoi chiudermi la bocca in modo che non svegli il mio padrone. Invece io starò bene in guardia affinché tu non ne abbia a trarne un indebito profitto".