Morale della favola: Bisogna sempre prestare attenzione ai segnali di pericolo, rimanere vigili per evitare imprevisti.
C'era una volta un leone che, infiacchito dagli acciacchi della vecchiaia, non riusciva più a correre per procurarsi da mangiare. I denti e gli artigli si erano consumati e non poteva più contare sulla forza della giovinezza. I giorni passavano e lui non toccava cibo, così decise di usare l'astuzia per catturare le sue prede.
Un giorno ebbe un'idea, tornò nella sua tana fingendo di essere gravemente ammalato. Quando gli animali della foresta seppero che il loro re stava sul punto di morire, si passarono la voce l'un l'altro e andarono a fargli visita.
Molti animali entrarono nella sua tana ma, stranamente, nessuno ne uscì. La volpe, che nel frattempo si era messa in fila fuori dalla grotta assieme agli altri animali per rendere omaggio al leone, si accorse dell'insolita circostanza e immaginò che cosa ne avesse fatto quel felino carnivoro di coloro che erano entrati e mai tornati.
Quando arrivò il suo turno di entrare nella tana, la volpe rimase ferma oltre l'ingresso. Il leone si affacciò e le chiese come mai se ne restasse fuori senza entrare. Quella rispose: "Il fatto è, vostra maestà , che io vedo tante impronte che entrano, ma nessuna che esce". Quindi, dopo aver ringraziato il leone per l'invito, la volpe girò le spalle e se ne andò, evitando, così, di essere mangiata.
Un giorno ebbe un'idea, tornò nella sua tana fingendo di essere gravemente ammalato. Quando gli animali della foresta seppero che il loro re stava sul punto di morire, si passarono la voce l'un l'altro e andarono a fargli visita.
Molti animali entrarono nella sua tana ma, stranamente, nessuno ne uscì. La volpe, che nel frattempo si era messa in fila fuori dalla grotta assieme agli altri animali per rendere omaggio al leone, si accorse dell'insolita circostanza e immaginò che cosa ne avesse fatto quel felino carnivoro di coloro che erano entrati e mai tornati.
Quando arrivò il suo turno di entrare nella tana, la volpe rimase ferma oltre l'ingresso. Il leone si affacciò e le chiese come mai se ne restasse fuori senza entrare. Quella rispose: "Il fatto è, vostra maestà , che io vedo tante impronte che entrano, ma nessuna che esce". Quindi, dopo aver ringraziato il leone per l'invito, la volpe girò le spalle e se ne andò, evitando, così, di essere mangiata.