Spesso notiamo i difetti delle persone che conosciamo e perdiamo le cose straordinarie che stanno facendo.
C'è una vecchia storia che gira tra i frati di un antico monastero in provincia di Viterbo (nel Lazio), situato nei pressi del lago di Bolsena. Secondo la narrazione, un giorno uno dei religiosi decise che era giunto il momento per lui di fare un ritiro spirituale nella natura incontaminata sull'isola Bisentina, in mezzo al grande lago.
Il monaco informò i suoi confratelli che avrebbe utilizzato il tempo del ritiro per approfondire la preghiera e avvicinarsi a Dio. Sarebbe rimasto da solo sull'isola per circa un anno senza che nessuno potesse vederlo o sentirlo per tutto quel tempo.
L'anno passò. Due monaci stavano pescando del pesce sulla riva del lago. Improvvisamente videro una figura in lontananza che si muoveva verso di loro. In un primo momento non riuscivano a capire chi fosse. Quando la figura si avvicinò, risultò essere il frate che, camminando sull'acqua, veniva rapidamente verso la riva.
Il religioso passò accanto ai due pescatori, si avvicinò a loro, fece un cenno di saluto, quindi proseguì per il monastero. A un certo punto, uno dei monaci si rivolse all'altro e disse: "Un anno di preghiera e il nostro confratello è ancora tirato di mani (avaro) come prima. Dopotutto, il traghetto costa solo pochi sesterzi."
Cosa ci insegna questo racconto?
Questa storia del monaco che cammina sull'acqua ci ricorda quanto sia facile perdere il significato di ciò che è proprio davanti ai nostri occhi, semplicemente perché pensiamo di sapere tutto quello che c'è da sapere su una persona. Poiché conosciamo qualcuno da molto tempo, diamo per scontato di conoscerlo bene, e a volte perdiamo la bellezza e i miracoli che il Signore opera attraverso di esso.
Il monaco informò i suoi confratelli che avrebbe utilizzato il tempo del ritiro per approfondire la preghiera e avvicinarsi a Dio. Sarebbe rimasto da solo sull'isola per circa un anno senza che nessuno potesse vederlo o sentirlo per tutto quel tempo.
L'anno passò. Due monaci stavano pescando del pesce sulla riva del lago. Improvvisamente videro una figura in lontananza che si muoveva verso di loro. In un primo momento non riuscivano a capire chi fosse. Quando la figura si avvicinò, risultò essere il frate che, camminando sull'acqua, veniva rapidamente verso la riva.
Il religioso passò accanto ai due pescatori, si avvicinò a loro, fece un cenno di saluto, quindi proseguì per il monastero. A un certo punto, uno dei monaci si rivolse all'altro e disse: "Un anno di preghiera e il nostro confratello è ancora tirato di mani (avaro) come prima. Dopotutto, il traghetto costa solo pochi sesterzi."
Cosa ci insegna questo racconto?
Questa storia del monaco che cammina sull'acqua ci ricorda quanto sia facile perdere il significato di ciò che è proprio davanti ai nostri occhi, semplicemente perché pensiamo di sapere tutto quello che c'è da sapere su una persona. Poiché conosciamo qualcuno da molto tempo, diamo per scontato di conoscerlo bene, e a volte perdiamo la bellezza e i miracoli che il Signore opera attraverso di esso.