Morale della favola di Pollicino: Con intelligenza e forza di volontà si può affrontare e superare qualsiasi difficoltà.
Questo è un riassunto molto breve della fiaba di Pollicino (Le Petit Poucet), una delle storie per bambini più famose di tutti i tempi. Cosa ci insegna questa fiaba? Con questo suo racconto, Charles Perrault ci fa capire che non c'è niente di più importante dell'amore per la famiglia, poiché è l'unico luogo sicuro in cui possiamo sempre tornare. Nonostante abbia più di trecento anni, la storia di Pollicino continua ad attirare l'attenzione di migliaia di piccoli e grandi lettori in tutto il mondo.
Pollicino era un bambino grande quanto un pollice. Era il più piccolo dei sette figli di una famiglia di taglialegna così povera che a un certo punto i genitori decisero di abbandonare i loro figli nel bosco. Poiché la sera prima Pollicino aveva sentito i loro discorsi, raccolse dei piccoli sassi che lasciò lungo la strada. Quindi, seguendo a ritroso i sassolini, riportò indietro i suoi fratelli.
Sebbene mamma e papà fossero inizialmente contenti del loro ritorno, alcuni giorni dopo ci riprovarono. Questa volta, Pollicino lasciò delle briciole di pane per segnare il percorso, ma gli uccelli se le mangiarono.
I ragazzi si persero nel bosco e dopo tanti giri arrivarono a casa di un orco a cui piaceva mangiare i bambini. L'orco viveva con la moglie e sette figlie. Li invitò ad entrare in casa con l'intento di mangiarli la sera stessa, ma la moglie lo convinse a rimandare quel pasto per un'occasione migliore.
Quella notte Pollicino scambiò il suo cappello e quello dei suoi fratelli con le corone delle figlie dell'orco. Quando l'orco si svegliò, decise che era giunta l'ora di ucciderli. Nell'oscurità, non si accorse che erano le proprie figlie e le uccise, mentre Pollicino e i suoi fratelli scapparono via.
Dopo aver scoperto cosa era successo, infuriato, l'orco inseguì i fuggitivi indossando i suoi stivali magici che gli davano la facoltà di avanzare di sette leghe per ogni suo passo. L'orco cercò a lungo senza trovarli. Alla fine si addormentò senza accorgersi che Pollicino lo stava osservando.
Pollicino sfilò gli stivali dai piedi dell'orco e li usò per arrivare al palazzo del re, mettendosi al suo servizio come messaggero. Il re fu molto contento di avere un corriere così veloce e in cambio gli diede oro e denaro.
Finale della Storia: Pollicino divenne così ricco che sia lui sia la sua famiglia non ebbero mai più fame.
Pollicino era un bambino grande quanto un pollice. Era il più piccolo dei sette figli di una famiglia di taglialegna così povera che a un certo punto i genitori decisero di abbandonare i loro figli nel bosco. Poiché la sera prima Pollicino aveva sentito i loro discorsi, raccolse dei piccoli sassi che lasciò lungo la strada. Quindi, seguendo a ritroso i sassolini, riportò indietro i suoi fratelli.
Sebbene mamma e papà fossero inizialmente contenti del loro ritorno, alcuni giorni dopo ci riprovarono. Questa volta, Pollicino lasciò delle briciole di pane per segnare il percorso, ma gli uccelli se le mangiarono.
I ragazzi si persero nel bosco e dopo tanti giri arrivarono a casa di un orco a cui piaceva mangiare i bambini. L'orco viveva con la moglie e sette figlie. Li invitò ad entrare in casa con l'intento di mangiarli la sera stessa, ma la moglie lo convinse a rimandare quel pasto per un'occasione migliore.
Quella notte Pollicino scambiò il suo cappello e quello dei suoi fratelli con le corone delle figlie dell'orco. Quando l'orco si svegliò, decise che era giunta l'ora di ucciderli. Nell'oscurità, non si accorse che erano le proprie figlie e le uccise, mentre Pollicino e i suoi fratelli scapparono via.
Dopo aver scoperto cosa era successo, infuriato, l'orco inseguì i fuggitivi indossando i suoi stivali magici che gli davano la facoltà di avanzare di sette leghe per ogni suo passo. L'orco cercò a lungo senza trovarli. Alla fine si addormentò senza accorgersi che Pollicino lo stava osservando.
Pollicino sfilò gli stivali dai piedi dell'orco e li usò per arrivare al palazzo del re, mettendosi al suo servizio come messaggero. Il re fu molto contento di avere un corriere così veloce e in cambio gli diede oro e denaro.
Finale della Storia: Pollicino divenne così ricco che sia lui sia la sua famiglia non ebbero mai più fame.