Morale della favola: Ecco perché i corrotti e gli immorali, in preda ai vizi e le debolezze, non conoscono il pudore e nemmeno la vergogna.
Le favole di Esopo sono molto importanti come mezzo per sviluppare sentimenti di integrità e onestà nel lettore. Di solito, il linguaggio che usa nel raccontare le sue storie è ricco di espressioni figurative. Scrivendo questa favola, dal titolo "Zeus e il pudore", Esopo ha voluto lanciare un monito a quelle persone corrotte, prede dei vizi, che non sanno cos'è il pudore.
Quando Zeus modellò gli esseri umani, fornì loro tutte le virtù e i sentimenti possibili e immaginabili ma dimenticò di dotarli del pudore. Non sapendo come trasmetterlo, ordinò al pudore di entrare dalla parte posteriore, senza che il suo arrivo fosse notato dall'uomo.
A quel punto, il pudore protestò contro quell'ordine del re degli dei, ma alla fine, davanti alle sue insistenze, accettò e disse: "Va bene, entro, ma a condizione che il vizio non entri da dove sono entrato io, perché se lui entra, immediatamente, io me ne vado."
Quando Zeus modellò gli esseri umani, fornì loro tutte le virtù e i sentimenti possibili e immaginabili ma dimenticò di dotarli del pudore. Non sapendo come trasmetterlo, ordinò al pudore di entrare dalla parte posteriore, senza che il suo arrivo fosse notato dall'uomo.
A quel punto, il pudore protestò contro quell'ordine del re degli dei, ma alla fine, davanti alle sue insistenze, accettò e disse: "Va bene, entro, ma a condizione che il vizio non entri da dove sono entrato io, perché se lui entra, immediatamente, io me ne vado."